Corso di formazione in Agricoltura Sociale

 

Primo modulo

Ambiente e natura

1) introduzione all’agricoltura sociale:

- perché l’agricoltura è importante in un mondo che cambia e sempre più si separa dalla natura e dall’ambiente?

- fare agricoltura significa lavorare la terra per ottenere solo cose buone da mangiare?

- gli strumenti per lavorare la terra;

2) le stagioni: ogni cosa a suo tempo, come si coltiva, quando si coltiva, quando si mangia;

3) le coltivazioni naturali;

4) le consociazioni e le rotazioni: le famiglie ortive, le regole generali delle buone pratiche di coltivazione quando le piante si aiutano e la terra si rigenera.

 

Secondo modulo

Apicoltura

1) le api e l'ambiente: gli impollinatori e la biodiversità;

2) l’ambiente e le api: gli effetti dell'agricoltura intensiva sulle api, i pesticidi e i diserbanti;

3) la biologia delle api: la divisione in caste, il super-organismo;

4) l’apicoltura razionale. Le buone pratiche apistiche.

 

Terzo modulo

Lavorazione del legno della foresta urbana

1) il verde urbano e periurbano e la sua gestione attuale, la creazione della risorsa legno di città;

2) la natura della risorsa, le specie arboree principali nelle aree urbane e periurbane;

3) la prima trasformazione, in cantiere: da tronco e rami a semilavorati, sistemi di taglio locale, dai più semplici ai più complessi;

4) la segheria mobile: tecnica e utilizzo norme di sicurezza;

5) la costruzione di un’arnia.

 

La scelta dei contenuti è stata orientata dal fine di raggiungere e motivare giovani che sono distanti dalle tematiche dell'agricoltura sociale.

Lo sguardo giovanile verso il mondo del lavoro non coglie nell'agricoltura un'opportunità. Anche se questa percezione sta iniziando a cambiare, permane una distanza significativa che scherma e distorce il mondo del lavoro agricolo attraverso stereotipi che lo classificano come squalificante e fuori gioco rispetto a relazioni economiche e sociali appaganti.

 

I percorsi che abbiamo attivato sono stati pensati per un’utenza che possiede un bagaglio scolastico e culturale non sempre riconducibile ai livelli di sufficienza previsti dagli standard ministeriali, ovvero con un percorso scolastico non sempre completato.

Gli incontri, della durata di quattro ore ciascuno, sono suddivisi equamente tra aula e lavoro in pieno campo.

Per ogni sezione è stata fornita una traccia argomentata, volta a semplificare e rendere fruibili i temi del giorno, che caratterizzeranno poi l’esperienza pratica.

I corsi sono tenuti da esperti degli argomenti trattati.

L’esperienza maturata e i risultati ottenuti nel corso del tempo ci consentono di valutare positivamente la partecipazione dei giovani alle tematiche proposte, nonostante si tratti di temi a loro in gran parte sconosciuti, o di cui sapevano solo superficialmente, ma che comunque venivano percepiti come remoti e lontani, estranei al loro orizzonte sensibile.

Nel nostro bilancio, una parte importante riguarda infatti il cambio di verso maturato dai giovani rispetto ai temi trattati.

Peraltro, la nuova ruralità, che partecipa agli impulsi democratici diretti verso l’ambiente, il paesaggio e la coltivazione, nel rispetto dei cicli naturali e della terra, per ottenere un prodotto sano, può rappresentare, per il mondo giovanile un piano di lavoro più interessante e coinvolgente, rispetto all’agricoltura primaria.

Ciò, soprattutto nel contesto dei cambiamenti climatici dove l’evidenza degli effetti negativi delle attività umane risulta essere incontestabile.

 

Un altro aspetto riguarda la crescita della consapevolezza di come i lavori agricoli si pongano come una sfida per il miglioramento della vita: laddove altre realtà mostrano di aver esaurito la spinta aggregante, l’agricoltura conquista spazi di merito, consentendo un alleggerimento dei pregiudizi circa la negativa rappresentazione sociale del lavoro agricolo.

 

Il tema delle opportunità riabilitative e del lavoro che l’agricoltura sociale offre ha suscitato l’interesse di molti giovani, associandosi al recupero ambientale dal degrado come nuova occasione lavorativa.

Riportare la natura dentro le nostre società, farla vivere come un valore che apporta benessere e qualità della vita, generando occupazione, rappresenta, quindi, l’impegno, il contratto morale tra la nostra organizzazione sociale e i ragazzi che hanno partecipano alle nostre proposte formative.