Per chi acquista il nostro miele e ama le api

Per la nostra piccola apicoltura l’anno ancora in corso segna un punto di svolta che forse supera le previsioni già negative sul futuro delle api.
Stiamo ai fatti.
Quando parliamo di pericolo per la sopravvivenza delle api, non parliamo di situazioni in divenire, probabili! Parliamo degli effetti e delle conseguenze in atto prodotte dal cambiamento climatico.
Le piogge di aprile e maggio, immancabilmente a carattere torrenziale con precipitazioni ben oltre la capacità di assorbimento del terreno, hanno costretto le api alla clausura, non hanno potuto raccogliere né polline né nettare e per sopravvivere hanno dovuto esaurire le loro riserve.
Le conseguenze sono state disastrose: api in sofferenza, spesso nutrite (non da noi) con alimenti che non si trovano certamente sui fiori, perdita secca di alcuni mieli monoflora come l’acacia, sciamature ininterrotte che tecnicamente indeboliscono ancora di più la colonia.
La ripresa stagionale del mese di giugno ha riportato una qualche stabilità, con numerose fioriture dovute alle piogge dei mesi precedenti.
Tuttavia il momento del grande raccolto è stato affrontato dalle api con difficoltà, famiglie deboli e sciamature forti non hanno consentito di riequilibrare l’assenza del raccolto dei mesi precedenti.
Come sempre abbiamo tenuto i melari per la raccolta del miele anche nel mese di luglio ma senza risultati apprezzabili a causa della siccità e della temperatura fuori controllo che hanno costretto le api a voli dedicati alla sola raccolta dell’acqua per contenere le temperature altissime che si trovano dentro l’alveare.
Ad agosto abbiamo iniziato i trattamenti anti varroa, l’altro grande nemico delle api.
Si deve ricordare che la varroa si è diffusa dall’Asia in tutto il mondo seguendo i mercati e viaggiando con le merci. Uno dei tanti regali non voluti della globalizzazione.
In questo momento la varroa sta spopolando gli alveari e anche il nostro apiario risente della forte presenza dell’acaro.
Per scelta non facciamo la lotta alla varroa durante la raccolta miele per non danneggiare le caratteristiche organolettiche del millefiori con l’odore del timolo che costituisce il principale olio essenziale del trattamento biologico che pratichiamo alle api.
Per quest’anno abbiamo raccolto meno della metà del miele degli altri anni, solo miele di giugno ma ricco di essenze e profumi.

 

 

 

Il mondo delle api visto da noi

 

Il 26 Marzo 2019 io (Michela) e Marcus “ accompagnati” da Rita e Valeria (due operatrici), abbiamo iniziato il corso di apicoltura presso “il fiore del deserto”, un’ associazione di promozione sociale che si occupa di offrire recupero e formazione pratica e teorica per avviare le persone al mondo del lavoro. Inoltre la comunità situata all’interno del complesso offre ospitalità a ragazzi/e di etnie diverse .

Prima di immergerci nel mondo delle api, abbiamo acquistato le tute per proteggerci da eventuali punture; la tuta è composta da guanti per proteggere le mani, velo di protezione del viso, per la testa e il collo

Grazie all’esperienza dell’apicoltore Luigi siamo potuti entrare nel mondo delle api con una frequenza settimanale per la durata di quattro mesi.

Dopo un primo approccio ricco di timore, perplessità ed un po’ di paura, abbiamo man mano acquisito maggior sicurezza che ci ha permesso di apprendere ulteriori nozioni sull’ecosistema delle api e su come questo possa influenzare anche il nostro.

Osservando le api con dedizione, mediante la guida attenta di Luigi abbiamo scoperto ed apprezzato il ciclo vitale, l’operosità svolta con estrema organizzazione gerarchica.

Abbiamo imparato le caratteristiche del lavoro certosino svolto dalle api:

La costituzione delle famiglie

La pulizia delle celle e dell’arnia

La raccolta del nettare e del polline

La sciamatura

La nascita di una nuova ape regina

Come unire due colonie

Trovare un nido di api e travasarlo

Lo sviluppo dell’ape

In natura ci sono varie tipologie di api, diverse per colore dimensione e carattere.

La nostra ape, italiana (ape mellifera ligustica) è diffusa in quasi tutto il territorio e vengono esportate in tutto il mondo, hanno capacità di ovo deposizione e sono molto operose e poco inclini alla sciamatura.

Una famiglia è composta da un numero molto elevato di api (circa 10.000) e quando sono troppo numerose avviene la divisione delle famiglie tramite la sciamatura ed è cura dell’apicoltore trovare una nuova sistemazione o quando sono poco numerose riunire più famiglie per renderle più forti.

Giunti sul posto,dopo aver indossato la tuta di protezione, muniti di affumicatore, un mezzo per tranquillizzare le api, per la prima volta abbiamo vissuto l’esperienza di contatto ravvicinato con le api, imparando a rispettare questi piccoli ed essenziali esseri viventi.

La frequentazione del corso ci ha permesso di vivere esperienze uniche come ad esempio la nascita dell’ape regina ed il suo primo volo.

L’ape regina è frutto di una scelta e del lavoro organizzato dalle api operaie che scelgono di nutrire una larva con la sola gelatina (pappa) reale per diciotto giorni.

A distanza di pochi giorni dalla nascita, se presenti, la regina uccide le altre eventuali regine e dopo qualche giorno fa i sui primi voli per orientarsi, a seguito dei quali compirà i voli nuziali dove verrà fecondata dai fuchi (api maschi).

Un altro momento importante della nostra esperienza da apicoltore è stata la smielatura. Questo consiste nella raccolta dei favi carichi di miele previo l’asportazione degli opercoli (tappi di cera) con degli appositi strumenti, del posizionamento dei favi all’interno del torchio nel quale vengono sottoposti a centrifuga permettendo al miele di staccarsi dalle celle.

Il prodotto parzialmente filtrato viene depositato per venti/trenta giorni in un apposito contenitore (maturatore) in modo che vengano a galla ulteriori impurità e si procederà in ultimo all’ invasettamento del prodotto.

Questa esperienza formativa ci ha arricchiti sia da un punto di vista della conoscenza delle api di come allevarle e soprattutto di come esplorare un mondo fino a quel momento sconosciuto o di cui sapevamo poco o niente.

Abbiamo vissuto momenti molto interessanti attraverso i quali sentiamo di essere cresciuti e maturati personalmente, individualmente e come gruppo.

 

Mihaela & Marcus

 

 

 

 

https://www.coltiviamoagricolturasociale.it/progetti-2017/lapicoltore-consapevole/