Progetto "Percorsi innovativi di inclusione sociale e pari opportunità per minori e giovani".

La società agricola Fiore del deserto ha preso parte alla realizzazione del Progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali

(legge n° 383/2000, art.12, c.3, lett.d)7f)-linee di indirizzo 2015) per la parte relativa al ciclo di formazione in agricoltura sociale.

L’attività è stata strutturata in tre corsi formativi articolati in tre moduli dedicati ai temi individuati:

-agricoltura sociale

-apicoltura

-lavorazione del legno della foresta urbana

 

Primo corso dal 10/10/2016 al 10/01/2017.

Partecipanti: 5 ragazzi e 1 ragazza di età compresa tra 25 e 28 anni di cui tre diplomati e tre con licenza media.

Enti invianti: Servizi sociali territoriali 4, Struttura protetta 2.

Esperienze lavorative: con esperienze di lavoro precarie 5, senza nessuna attività lavorativa 1.

Secondo corso dal 16/01/2017 al 04/04/2017.

Partecipanti: 7 ragazzi età compresa tra 16 e 22 anni con licenza media, nazionalità italiana e nigeriana

Enti inviati: Strutture socio-educative protette 6, CGM 1.

Esperienze lavorative: nessuna 6, aiuto cuoco 1.

Terzo corso dal 13/03/2017 al 12/ 06/2017.

Partecipanti: 5 ragazzi età compresa 21 e 25 anni; 3 italiani 1 ucraino, 1 rumemo; con licenza media/superiore.

Esperienze lavorative: settore alberghiero e agricoltura.

Enti invianti: Servizi sociali territoriali, CGM.

 

 

Primo modulo

Attività teorico- pratica quattro lezioni così suddivise.

Agricoltura sociale

1) introduzione all’agricoltura sociale (as): - perché l’agricoltura è importante in un mondo che cambia e sempre più si separa dalla natura e dall’ambiente? - fare agricoltura significa lavorare la terra per ottenere solo cose buone da mangiare? - gli strumenti per lavorare la terra;

2)Le stagioni: ogni cosa a suo tempo, come si coltiva, quando si coltiva, quando si mangia;

3)la raccolta delle olive: olio e frantoio;

4) le consociazioni e le rotazioni: le famiglie ortive, le regole generali delle buone pratiche di coltivazione quando le piante si aiutano e la terra si rigenera.

 

Secondo modulo

Attività teorico-pratica, quattro lezioni così suddivise.

Apicoltura

1) le api e l'ambiente: gli impollinatori e la biodiversità;

2) l’ambiente e le api: gli effetti dell'agricoltura intensiva sulle api, pesticidi e diserbanti;

3) la biologia delle api: la divisione in caste, il superorganismo;

4) l’apicoltura razionale. Le buone pratiche apistiche.

 

Terzo modulo

Attività teorico-pratica, quattro lezioni così suddivise.

Lavorazione del legno della foresta urbana

1) Il verde urbano e peri-urbano e la sua gestione attuale, la creazione della risorsa legno di città;

2) La natura della risorsa, le specie arboree principali nelle aree urbane e peri-urbane ;

3) La prima trasformazione, in cantiere: da tronco e rami a semilavorati, sistemi di segagione locale, dai più semplici ai più complessi;

4) la segheria mobile: tecnica e utilizzo norme di sicurezza.

 

La scelta dei contenuti è stata valutata per raggiungere e motivare giovani che sono distanti dalle tematiche dell'agricoltura sociale.

Lo sguardo giovanile verso il mondo del lavoro non coglie nell'agricoltura un'opportunità, anche se questa percezione inizia a cambiare, resta una distanza significativa che scherma e distorce il mondo del lavoro agricolo attraverso sterotipi che lo classificano squalificante e fuori gioco da relazioni economiche e sociali appaganti.

Abbiamo pertanto riportato l'agricoltura al centro di un'attenzione rivolta a restituire il valore che l'agricoltura rappresenta per le nostre società, nonostante le spinte in avanti delle rivoluzioni tecnologiche e digitali che definiscono l'attuale orizzonte sociale.

Ripartendo dal valore centrale della terra abbiamo introdotto ciò che non c'è più nella sensibilità cognitiva diffusa e che esprime il valore del tempo, del lavoro e dell'attesa.

 

 

I corsi a cui abbiamo dato vita sono stati pensati per un’ utenza che possiede un bagaglio scolastico e culturale non sempre riconducibile ai livelli di sufficienza previsti dagli standard ministeriali, ovvero con un percorso scolastico non sempre completato.

Gli incontri della durata di 4 ore ciascuno sono stati suddivisi equamente tra aula e lavoro in pieno campo.

Per ogni sezione è stata fornita una traccia argomentata per semplificare e rendere fruibili i temi del giorno per poi ritrovarli nella seconda parte direttamente nell’esperienza pratica.

I corsi sono stati tenuti da personale qualificato con esperienza diretta dei temi trattati.

Un possibile bilancio ci restituisce elementi per valutare positivamente la partecipazione dei corsisti verso le tematiche proposte, in gran parte nuove o conosciute solo superficialmente comunque percepite non come inerenti al proprio orizzonte sensibile ma remote e lontane.

Nel nostro bilancio una parte importante riguarda il cambio di verso maturato dai giovani corsisti rispetto ai temi trattati.

Per tutti è emersa l’importanza dell’agricoltura nei cicli economici e in specifico delle attività agricole non intensive che definiscono il campo di intevento sociale dell’agricoltura.

La nuova ruralità che partecipa dei nuovi impulsi democratici verso l’ambiente, il paesaggio la coltivazione nel rispetto dei cicli naturali e della terra per ottenere un prodotto sano, può essere un piano di lavoro interessante e coinvolgente per il mondo giovanile tanto più nel contesto dei cambiamenti climatici dove l’evidenza degli effetti negativi delle attività umane è incontestabile.

Un altro punto a favore di un bilancio positivo riguarda la crescita della consapevolezza che i lavori agricoli si pongono come una sfida per il miglioramento della vita: laddove altre realtà mostrano di aver esaurito la spinta aggregante, l’agricoltura conquista spazi di merito consentendo un alleggerimento dei pregiudizi circa la negativa rappresentazione sociale del lavoro agricolo.

Il tema delle opportunità riabilitative e del lavoro che offre l’agricoltura sociale ha marcato l’interesse dei corsisti verso gli indirizzi del recupero ambientale dal degrado come nuova occasione lavorativa.

Riportare la natura dentro le nostre società, farla vivere come un valore che apporta benessere e qualità della vita generando occupazione, rappresenta l’impegno, il contratto morale tra la nostra organizzazione sociale e i ragazzi che hanno partecipato ai corsi.