7 gennaio 2018

Corso di apicoltura razionale 2018

 L’apicoltura Fiore del Deserto anche per il 2018 offre la possibilità di frequentare un corso direttamente in apiario: un’esperienza per scoprire il mondo meraviglioso delle api e per acquisire le necessarie competenze per diventare apicoltore.

A cadenza settimanale, protetti da tuta e guanti, si visiteranno le api del nostro apiario: prima per familiarizzare con gli insetti che si presentano numerosi nel loro nido, poi per conoscere la vita delle api, la loro organizzazione sociale, il linguaggio, le sciamature e le patologie di cui soffrono.

Ad ogni incontro si approfondiscono i temi che conducono alla conoscenza dell’ape ligustica mellifera, dell’ambiente nel quale vivono, dei prodotti della loro operosità: miele, polline, propoli e pappa reale.

Il corso, da marzo a luglio, si articola in incontri settimanali in orari da concordare tra i partecipanti.

 

Costo 230 €

 

 

Settembre 2017

 

La raccolta di miele millefiori 2017 è acquistabile in confezioni da 500 g presso le sede di via Nomentana 1367 e  l'agroparco di Pratolungo in via Onesto di Bonacorsa s.n.c.

Il miele si può acquistare al costo di € 6,50  e  €6,00 con il vuoto a rendere.

30 novembre 2017

Ringraziamo tutte le persone che votandoci hanno sostenuto la candidatura del progetto "L'apicoltore consapevole". Tuttavia i consensi ottenuti non sono stati sufficienti per poter essere ammessi alla valutazione successiva.

Liquido o cristallizzato ?

 

Al momento della smielatura tutti i mieli sono liquidi, che siano di acacia o di sulla, quando l’apicoltore versa il miele le uniche differenze riguardano il colore, il profumo e la vischiosità.

La cristallizzazione fa parte del processo naturale del miele e si sviluppa in modo variabile a seconda della composizione dei singoli mieli e della temperatura.

Il processo di cristallizzazione viene avviato da diversi fattori, soprattutto dal rapporto fra glucosio e acqua. 

Il miele normalmente viene opercolato dalle api quando contiene circa un 18% di acqua in cui è disciolto il 70% circa di zuccheri monosaccaridi (fruttosio e glucosio) Si tratta di una soluzione di soprassatura di acqua e zuccheri nella quale la concentrazione del soluto (gli zuccheri) supera quella che il solvente (l’acqua) può contenere stabilmente.

La cristallizzazione è quindi più rapida nei mieli ricchi di glucosio ( agrumi, tarassaco, girasole, colza…..) perché è meno solubile in acqua, mentre nei mieli  dove il fruttosio (acacia, castagno, melata) è predominante la cristallizzazione si sviluppa tardivamente e in maniera incompleta (mieli velati o pastosi, ma non compatti). Le temperature fresche (14 - 16° C) la velocizzano, mentre temperature molto basse (da congelatore) o calde (estive) la bloccano.

Tuttavia affinché la cristallizzazione possa avvenire sono necessari dei nuclei di condensazione costituiti da singoli cristalli di glucosio, granelli di polline, microbolle d’aria sempre presenti dopo la smielatura. Ovviamente la presenza di questi nuclei di condensazione è tipica dei mieli naturali che non sono passati per un processo industriale di conservazione.

I mieli che si mantengono stabilmente liquidi  sono: l’acacia, il castagno e la melata.

Tutti gli altri,in tempi diversi e in condizioni diverse, cristallizzano.

Come riportare il miele cristallizzato allo stato liquido?

Riscaldandolo anche a “bagno maria” ad una temperatura che non deve superare i 40°c, oppure, semplicemente, rimescolandolo, producendo calore con il movimento di un cucchiaio o conservandolo nel freezer quando è ancora allo stato liquido.

Il miele cristallizzato conserva tutte le proprietà e le caratteristiche specifiche dello stato liquido e lo rende ancora più piacevole e cremoso al palato secondo la consistenza dei granuli.

I mieli sempre liquidi

Oltre ai mieli già menzionati di acacia, di castagno e di melata, tutti i mieli allo stato liquido sono quelli che hanno subito più di un processo di trasformazione: fusione superiore ai 50°c e pastorizzazione a circa 75°c.

Entrambi i procedimenti non hanno nessuno scopo igenico-sanitario ma compromettono definitivamente la salubrità del miele distruggendone la carica enzimatica.

Lo scopo di questi procedimenti risponde semplicemente a logiche di mercato in quanto la domanda principale è di miele allo stato liquido.